mercoledì 14 aprile 2010

Amami se hai il coraggio

Amami se hai il coraggio

Innovativo, geniale ed originale oppure manicheo, senza spessore e banalissimo? Amami se hai coraggio (triste adattamento italiota dall?originale titolo ?giochi di bambini? ) arriva nel belpaese, onusto di premi e incassi stratosferici in Francia, paese che sa supportare più di ogni altro il proprio cinema, spesso anche a sproposito. Le novità introdotte dal film stazionano quasi tutte sul versante stilistico e formale più che dalle parti di soggetto e sceneggiatura. Samuell, il regista, ha infatti molte intuizioni felici e, pagando il giusto debito al sempiterno Amelie, arricchisce una trama altrimenti banale con una lunga serie di visioni, effetti speciali e follie digitali che permettono alla pellicola di non adagiarsi sul tema stucchevole del ?m?ami, non m?ami? ma di posizionarsi tra l?onirico ed il fatato. La coppia Canet- Cotillard, sebbene piuttosto antipatica, specie lui,una vera faccia da schiaffi, è perfetta nell?incarnare il cinismo vero o presunto, che i protagonisti sfoderano per non lesinarsi colpi bassi durante tutta la durata della pellicola/vita. Samuell strizza l?occhio allo spettatore: in fondo è tutto un gioco e niente va preso sul serio:così molti temi, come l?emarginazione di cui è vittima la protagonista a causa delle sue origini polacche, non vengono minimente approfonditi né giustificati. Più di una scena sembra costruita apposta per ?epater le bourgeois? ed tutti i personaggi di contorno sono tagliati con l?accetta. La vie en rose è declinata in tutte le possibili varianti, ma, al termine della proiezione, resta addosso un non so che di sgradevole. O forse no.: link megavideo

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